Le danze standard fanno parte dello Stile Internazionale. A questa disciplina appartengono i seguenti balli: Valzer Inglese, Tango, Valzer Viennese, Slow Fox e Quick Step. Nella danza sportiva italiana (ma anche in quella di altre nazioni), viene divisa in livelli e classi a seconda dell’esperienza maturata dalla coppia negli anni.
VALZER INGLESE
Per capire le sue origini dobbiamo sinteticamente fissare alcune fasi proprio perché il Walzer, fin dal suo primo diffondersi, a seconda delle aree geografiche, viene interpretato variamente: dove nella forma moderata e dove nella versione allegra.
Approdato in America, viene rielaborato nella forma moderata per cui il livello musicale arriva ad essere dimezzato nel numero di battute al minuto. Con un ritmo molto più lento cambia di conseguenza la stessa tecnica del ballo.
Verso il 1890 è portato in Europa. In verità, qui non ha immediatamente un grandissimo successo, anche perché si era radicata la tendenza a ballare il valzer veloce.
Dal 1830 a Londra si balla un valzer in due tempi che, nonostante la musica di 3/4, si articola in due passi:
un passo strisciato sul primo battito più una esitazione sul secondo battito;
uno chassè sul terzo battito.
Da questa confluenza nasce il prestigioso Valzer Inglese che oggi conosciamo. E’ stata operata una perfetta sintesi fra l’ispirazione poetica di fondo del Valzer e la delicatezza spirituale dell’Hesitation.
I seguaci di questo nuovo ballo sono moltissimi. Anche grazie a ciò lo stile inglese trova ulteriori conferme nel continente europeo ed ha facile gioco nella competizione con le impostazioni della danza di scuola francese.
TANGO
Il più misterioso dei balli. Il problema relativo alla derivazione del nome tango non è soltanto di interesse etimologico.
Sono diverse le ipotesi:
deriva dal termine francese tangage che significa beccheggio. In tale ipotesi, si paragona al movimento oscillatorio delle imbarcazioni. Una iniziale figura caratteristica del ballo consistente in una specie di dondolio.
deriva dal verbo latino tangere che significa toccare. Il riferimento, in tale ipotesi, è allo stretto contatto dei partners.
è un termine di origine giapponese che corrisponde ad una città nipponica e ad una festa che in quella città si svolgeva. Il termine sarebbe stato mutuato dalla lingua parlata dalle comunità giapponesi trasferitesi a Cuba alla fine del XIX secolo.
è un termine spagnolo che significa ossicino.
deriva da fandango, una danza andalusa di provenienza araba. Il fandango si diffonde in Spagna durante il secolo XVIII e da qui viene portato in Argentina.
deriva da tango flamenco (tanguillo) che si sviluppa in Spagna alla fine del XIX secolo e si incanala in un duplice filone: il tango gitano che esaspera le figure femminili ad aperto contenuto sessuale, suscitando scandalo, i partners ballano a distanza, ma la dama assume atteggiamenti sensuali molto provocatori, o il tango delle scuole, limato e reso compatibile con i costumi dominanti.
deriva da tangos, nome dato ai locali che rappresentavano i ritrovi dei neri e degli immigrati in genere; molte feste di neri si svolgevano in case private chiamate tangos.
deriva dal termine africano tambo che significa tamburo.
deriva da tangano, nome di un ballo che gli schiavi negri portarono in Argentina.
SLOW FOX TROT
La storia dello Slow Fox inizia dalle origini più evolute del Fox Trot, perché i maestri inglesi destrutturano la danza americana (tale è l’origine del fox trot) per riproporla in un look completamente nuovo: vengono aboliti salti, chassè e i “bruschi movimenti” tipici del fox trot e introdotte figure più delicate prese in prestito dal Valzer Lento. Praticamente si costruisce un ballo tutto inglese, completamente diverso da quello americano rendendolo il più tecnico delle danze standard.
VALZER VIENNESE
Se il Valzer non fosse stato un ballo così famoso ed importante quale invece è diventato, forse non si sarebbe verificato tanto accanimento a rivendicarne la matrice nazionale da parte di studiosi francesi e tedeschi.
Sulle origini del valzer viennese sono state scritte montagne di libri e sono state tentate non poche manipolazioni di dati. Dato il prestigio del ballo in questione, molti storici europei hanno anteposto l’interesse nazionalistico a quello della ricerca della pura verità, già di per se complicata per via della incertezza e della pluralità dei riferimenti. Il problema centrale è stabilire da quali balli il valzer derivi: in particolare si tratta di capire se esiste ed è dimostrabile un rapporto tra esso e la volta.
La volta è il più significativo fra i balli di ritmo ternario che sicuramente risalgono ad epoche precedenti rispetto alla nascita del valzer e che del valzer anticipano le caratteristiche fondamentali. Volter vuol dire girare. La volta è una danza antica: consiste in una serie di giri a destra e a sinistra. Ai giri si alternano i salti dei cavalieri e delle dame con una tecnica particolare articolata in due fasi: i cavalieri, prima eseguono dei salti molto accentuati e dopo sollevano la dama per consentire alla stessa una specie di volo. Gli studiosi francesi che sostengono la derivazione del valzer dalla volta fanno sostanzialmente il seguente ragionamento: fino all’anno 1100, tutte le danze di coppia erano eseguite dai ballerini in posizione affiancata. La volta introduce la posizione di coppia chiusa: cavaliere e dama, uno di fronte all’altra. Poiché coppia chiusa più giravolte sono gli elementi fondamentali del valzer, è normale mettere in relazione tale ballo con la volta. Gli studiosi tedeschi affermano variamente che il valzer possa derivare:
dalla Deutscher tanz (Allemanda ternaria popolaresca) sviluppatasi nella Germania meridionale
dal Dreher (Baviera)
dal Landler (Austria)
In Inghilterra il valzer viennese è portato nel secondo decennio del XIX secolo dai nobili che viaggiano per l’Europa, ma per via della cultura puritana, non lo si poteva riproporre nella sua forma originale, in quanto il ballo di coppia chiusa era considerato disdicevole. Per questo motivo i maestri di ballo hanno cercato di renderlo compatibile con i costumi della loro società fino a farlo diventare il sinuoso ed elegante ballo che è oggi.
QUICK STEP
È un tipo di danza rigidamente codificata e strutturata secondo regole ben precise volte ad enfatizzare il senso del ritmo mediante passi corti e decisi. Il Quick Step non è una danza frutto di una situazione storica ben precisa, non è stata l’espressione di una condizione sociale di una determinata classe (come si rileva per molti altri balli), bensì una fantasiosa creazione “a tavolino”. Ecco perché non esiste una vera e propria “storia” del Quick Step. Elaborato e variato sulla base del Fox Trot, il Quick Step è stato ideato, infatti, dai maestri inglesi negli anni a seguito della prima guerra mondiale. Pur essendo una “creazione inglese”, le sue origini, nella forma concettuale, si possono far risalire al mondo americano e a quel fenomeno dilagante che fu la diffusione del RagTime caratterizzante il primo ventennio del ‘900.